I DINTORNI

 

A Marina di Modica (Ragusa) perla del Mediterraneo, al centro di una vasta zona ricca di insediamenti naturalistici, paesaggistici, preistorici, dell’antichità greco-romana, medievali e barocchi, si trova "La Casa del Mito".

 

Una villetta, ridente e fiorita, distante 300 mt dal mare Mediterraneo completa di comfort e raffinato arredamento. Un posto ideale per trascorrere le vacanze in una zona molto comoda, pratica e rilassante, ma dove il divertimento non manca.

 

Servizi:

Giardino ricco di essenze mediterranee e tropicali, dotato di gazebi, ombrelloni, panchine, tavoli da giardino per completo relax, docce di servizio e pensilina ombrosa con tavoli da pranzo.

 

L’ospite avrà a disposizione un posto macchina in parcheggio privato immerso nel verde, e ricoveri per piccoli animali.

 

Modica

 

Modica si trova in provincia di Ragusa, nel sud dell’isola siciliana.

Il nome Modica deriva dal fenicio Mùrika che significa roccia nuda.

Il territorio di questa città si estende su un vasto altopiano percorso da profondi canyon.

Ricostruire la storia di questa città e facile e affascinante poiché ci si può perdere tra le infinite sfumature dell’arte e della storia. Durante la dominazione araba nei documenti ufficiali è citata con il nome di Mohac o Mudiqah.

La storia di Modica

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La storia di Modica nasce con una leggenda che narra di ercole e del fatto che l’eroico Dio avesse fondato tre città in terra siciliana alle quali aveva dato il nome di Motia in onore della bella donna greca che lo aveva aiutato a ritrovare i buoi che gli avevano sottratto (la decima fatica di Ercole). Al di là delle affascinanti leggende della mitologia greca la storia, attraverso i suoi resti, ci parla di una terra abitata sin dalla preistoria, dal 3200 a.C.

 

Fu abitata dai Siculi, succeduti dai greci e dai romani, che la fondarono 80 anni prima della guerra di Troia, 1360 a. C., e le diedero il nome di Mùrika. Ma lo storico Tucidide, in base ai suoi studi, sostiene che la città fosse stata fondata 300 anni prima dell’invasione ellenica e quindi poco prima dell’anno 1000 a. C..

 

Tracce sicure si sono ritrovate del passaggio dei greci e della progressiva ellenizzazione di Modica, nel centro della città, difatti, sono state scoperte due piccole grotte scavate all’interno della roccia che fungevano da camere sepolcrali, vista la presenza di elementi tipici delle funzioni funerarie elleniche. Dopo i greci fu la volta dei romani che la occuparono nel 213 circa a. C. e la trasformarono in città decumana (colonia romana).

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La città fu ridotta alla fame dall’iniquo propretore Verre che venne condannato e esiliato grazie alle prove, e alle orazioni, di Cicerone che era stato mandato in Sicilia per condurre delle indagini sulla situazione.

 

Dei periodi successivi c’è ben poco che ci parla di Modica e dei suoi giorni. Sono state rinvenute delle epigrafi funerarie e delle necropoli che ci parlano della dominazione bizantina e del passaggio di questo popolo su queste terre e del fatto che Modica fosse divenuta una roccaforte bizantina. I bizantini furono cacciati dagli arabi che arrivarono intorno all’850. Con l’arrivo dei Normanni, 1090, Modica divenne un centro di vitale importanza per lo sviluppo della zona. Nel 1194 è la volta della dominazione sveva. Nel 1270 arrivano gli Angioini e Modica viene coinvolta nei Vespri Siciliani. I modicani cacciarono i francesi e nominarono Federico Mosca, giuda della sommossa, governatore della città. Lo stesso Mosca fu nominato da Pietro I Conte di Modica e fu messo a capo degli attuali comuni di Modica, Scicli e Pozzallo.

 

La Contea di Modica nasceva, come entità autonoma plurifeudale, nel 1296 quando Federico II d’Aragona fu nominato re della Sicilia. Per i 500 anni successivi la Contea divenne il più ricco e potente stato feudale della Sicilia e dell’Italia meridionale. Chiunque fosse nominato Conte di Modica diventava automaticamente Vicerè del regno e questa sorte toccò alla famiglia dei Chiaramonte che governarono la Contea fino al 1392. Successivamente a questa data l’ultima erede della famiglia dei Chiaramonte sposò l’erede al trono della d’Angiò, che regnavano su Napoli, e divenne Regina di Napoli per soli tre anni per poi essere ripudiata visto il fallimento della sua famiglia. Il fallimento della famiglia dei Chiaramonte era stato tramato da Bernardo Cabrera che, per impossessarsi di Modica, aveva fatto decapitare Andrea, ultimo sovrano della famiglia dei Chiaramonte.

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Fu così che iniziò il periodo di dominio della famiglia Enriquez-Cabrera. Con questa famiglia, molto legata alla corona spagnola, Modica fu abbandonata dai regnanti che vi tornavano solo in rarissime occasioni.

Il prestigio di Modica e della famiglia regnante cresceva sempre si più fino alla conquista del Regno di Napoli.

Siamo intorno al 1650 circa e la Contea vive il suo periodo di massimo splendore quando anche la famiglia regnante di Monaco, i Grimaldi, decise di stabilire la sua residenza a Modica, dove restarono fino al 1918 quando morì l’ultimo erede. Tutta l’area della Contea fu distrutta a seguito dell’evento sismico del 1693 ma nonostante ciò Modica riuscì a restare un punto di riferimento e di attrazione della Sicilia sud-est. La ricostruzione della città fu rapida e alla fine Modica si trovò ad essere ancora più bella.

 

Gli edifici danneggiati furono restaurati e ne furono costruiti degli altri, tutti con lo stile allora imperante: il barocco. Agli inizi del 1700 viene revocata l’investitura a Giovanni Tommaso Enriquez Cabrera per l’accusa di tradimento e la Contea di Modica fu inclusa nel demanio spagnolo dal 1702 al 1713 anno in cui, l’intera Sicilia, fu concessa al Duca di Savoia Vittorio Amedeo II. Anche la dinastia dovette cedere qualcosa agli spagnoli e si decise che la Contea di Modica restasse sotto il loro dominio. Nel 1720 tutta la Sicilia passò sotto il potere austriaco di Carlo IV d’Austria che solo più tardi la concessero nuovamente agli spagnoli. Nel frattempo, non stante le diverse famiglie regnanti, la Contea di Modica, acquisisce potere, prestigio, ha un eccezionale sviluppo, sociale economico e culturale grazie allo sviluppo di enti di istruzione ecclesiastici e laici. Con l’Unità d’Italia Modica diventa capoluogo di distretto. Fino al 1930 Modica è stata una delle città più importanti dell’intera Sicilia.

 

Nel 2002 la città di Modica è stata inserita nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità, sotto la tutela dell’UNESCO. È stata inserita in questo elenco con tutte le altre città della Val di Noto (Caltagirone, Militello in val di Catania, Palazzolo Acreide e Scicli) che presentano una particolare configurazione urbana. Nella parte vecchia della città, difatti, le abitazioni, una accanto all’altra, sono le continuazioni di antiche grotte. Nel centro di Modica colpisce l’ottima conservazione della necropoli del Quartiriccio con una decina di tombe a forno scavate nella roccia e risalenti al 2200 a. C.. Modica tutta si presenta come un armonioso intreccio di piccole e caratteristiche vie, scale e piccole case. Le Chiese non si trovano al centro di grandi piazze, ma su scalinate imponenti o sui pendii delle colline. Lo stile imperante dei monumenti è l’eccentrico barocco, e nel caso di Modica tardo barocco. Tra gli illustri personaggi legati alla città di Modica non possiamo dimenticare Salvatore Quasimodo premio Nobel per la letteratura nel 1959.

Chiese e Monumenti di Modica

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Viste le premesse i luoghi di interesse culturale e artistico sono moltissimi, dalle architetture religiose a quelle civili.

Il Duomo di San Giorgio è il monumento simbolo del Barocco siciliano, inserito nella lista Mondiale dai beni dell’umanità dell’UNESCO. L’interno della chiesa è a cinque navate, con 22 colonne che terminano con dei capitelli corinzi. Fra le navate ad attirare l’attenzione vi è un meraviglioso organo a quattro tastiere costruito tra il 1885 e il 1888. Vari dipinti abbellisco le mura della Chiesa tra cui L’Assunta di Paladini, la Natività di Carlo Cane e la Madonna della neve di Mancini e Berrettaro.

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Di egual bellezza e fascino è il Duomo di San Pietro. Anch’esso appartiene alla Lista dei Beni dell’Umanità dell’UNESCO anche se purtroppo nel corso dei secoli è stata più volte danneggiata da diversi eventi sismici. Dopo il terremoto del 1693 la Chiesa fu restaurata e oggi si presenta a tre navate interne con 14 colonne , uno stupendo pavimento decorato e un’imponente scala, con le statue dei dodici apostoli, che conduce all’ingresso. La facciata è divisa in due ordini e arricchita da quattro statue raffiguranti San Cataldo, Santa Rosalia, San Pietro e la Madonna. Sul punto più alto si trova la statua di Gesù Cristo in Trionfo.

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La Chiesa di Santa Maria del Gesù ha resistito al terremoto del 1693 e per questo motivo dichiarata Monumento Nazionale. Questa chiesa conserva un bellissimo chiostro con diverse colonne decorate e due ordini in stile tardo gotico. Fu costruita nel 1343 per volere della contessa Giovanna Ximenes di Cabrera ed è in Italia un esemplare unico di quest’arte.

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La Chiesa di San Giovanni Evangelista ha subito l’ultimo restauro sul finire del 1800, in stile neo classico, ma, secondo alcune fonti, è stato il primo edificio religioso della città di Modica. Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1693 per poi essere ricostruito in stile barocco, prima dell’ultimo restauro. All’interno è ricca di pregevoli stucchi e vi è conservato il Gruppo Statuario dell’Addolorata, del ‘500, che è composto dalle statue della Vergine Marie e di Marta che piangono Gesù appena morto tra le braccia della Maddalena. All’esterno la chiesa vanta un’imponente scalinata delimitata ai lati da ventisei pilastri, che un tempo sorreggevano altrettante statue, mentre ora ce ne sono solo tre. La Chiesa si trova nel centro storico della città e la croce che sormonta la guglia è il punto più alto dell’intera città con i suoi 449 metri. Percorrendo il sentiero che si trova sul lato della Chiesa è possibile arrivare al Belvedere della città alta dove l’incanto del paesaggio non potrà che stupire.

 

L’attuale Palazzo della Cultura, un tempo Monastero delle Benedettine, risale al 1620 circa. Nel 1637 fu dedicato a San Benedetto e fu requisito dal Governo regio nel 1860. Attualmente ospita alcuni uffici municipali e il Museo Civico Archeologico dove è possibile ammirare la piccola statua bronzea di Ercole di Cafeo del III secolo a. C..

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La Chiesa del Carmine è una delle poche che ha resistito all’evento sismico del 1693 e la facciata è arricchita da un meraviglioso portale del 1300 sormontato da un rosone francescano in stile gotico. Al’interno si possono ammirare un piccola cappella risalente anch’essa al XIV secolo, vari resti di affreschi murari e il Gruppo Statuario dell’Annunciazione. Tra le altre chiese da visitare vi sono quella di San Domenico, quella di Santa Maria di Betlem, il Portale della Leva, il Convento dei cappuccini e il Santuario della madonna delle Grazie.

 

Oltre le costruzioni religiose sono molti i luoghi e gli edifici di interesse a partire da Palazzo Pollara, Palazzo Napolino-Tommasi Rosso, la Casa natale del poeta Quasimodo, il Palazzo degli Studi, il Teatro Garibaldi e il Palazzo Grimaldi con la sua Pinacoteca. A questi si aggiungo le architetture militari quali il Castello dei Conti di Modica e la Torretta dell’Orologio. Completare un elenco esaustivo di tutto quello che può essere visitato nella città barocca è un’impresa ardua poiché un pezzo di storia, di culturak, arte si nasconde in ogni posto.

 

Diversi sono i siti archeologici che si trovano sul territorio di Modica: Chiesa Rupestre di San Nicolò Inferiore, Cava Ispica, Cava Lazzaro e Cava dei Servi.

Altre informazioni su Modica

 

cioccolato-modicaL’economia di Modica è basata prevalentemente sull’agricoltura, la zootecnia, l’artigianato e l’edilizia anche se negli ultimi anni è in forte crescita anche il turismo grazie all’inserimento di alcuni monumenti nella Lista dei Beni dell’Umanità da parte dell’UNESCO.

 

Nel 2010 la frazione balneare Marina di Modica è stata premiata con tre vele nella Guida Blu di Legambiente. Oltre l’arte, la tradizione, la storia e la cultura è possibile trovare anche il buon cibo e oltre quello tipico siciliano Modica vanta una delle cioccolate più buone fatte secondo un’antica ricetta azteca lavorata artigianalmente e a bassa temperatura.

 

Arrivare a Modica è come perdersi nella bellezza del tempo passato, riviverne i fasti e le emozioni, passeggiare, lontano dal mare, tra i secoli della storia.

 

 

La Terra Iblea

 

Dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda… (G.Bufalino)

 

Le città Patrimonio dell’Umanità UNESCO: Ragusa e Ibla, Modica, Scicli, ma anche cittadine come Comiso, Chiaramonte e Monterosso, ed il loro tardo-barocco. Chiese svettanti, rivoli di scale, vicoli dove il tempo è rimasto imprigionato, scenografie dell’infinito, scolpite nella pietra.

 

I parchi archeologici e la natura selvaggia degli Iblei. Cava Ispica Nord e il Parco Forza. Camarina, con i resti della città greca, Caucana, con le testimonianze bizantine, o testimonianze medievali come la Torre Cabrera di Pozzallo, o l’archeologia industriale del complesso del Pisciotto a Sampieri.

 

Città eclettiche come Vittoria, con il suo teatro neoclassico e i palazzetti Liberty, o Ispica che incanta con le sue chiese tardo-barocche incastonate nell’architettura Liberty. Per finire il Castello di Donnafugata, con i suoi magnifici saloni e le storie di una nobiltà di altri tempi.

 

profumi e i sapori degli iblei: la cioccolata modicana, il caciocavallo, il cerasuolo. La cucina delle tradizioni religiose, i ‘mpanati, i scacci, il pomodoro secco, il bollito o il conoglio alla “stimpirata”… un modo diverso e divertente di conoscere la sicilia attraverso i suoi sapori.